Technology can help companies tailor insurance policies. This is the goal of Prima Insurance, which looks to the frontier of ChatGPT.
Published by Wired in Italian.
Dei giorni della fondazione non è rimasto più niente: dal 2015 Prima assicurazioni ha cambiato tutto l’impianto tecnologico alla base del funzionamento dell’insurtech italiana. “Oggi non c’è più nulla di ciò con cui otto anni fa facevamo assicurazioni: tutto è stato superato - racconta l’amministratore delegato George Ottathycal che è alla guida della società fin dall’inizio -. Non è facile trasformare i processi e innovare continuamente, ma è un aspetto a cui dedichiamo molto tempo perché continuiamo a essere una digital company e vogliamo restare al passo dell’innovazione di frontiera e di OpenAi”.
Il cervello tech di Prima è composto da un team di 300 persone, con ingegneri e data analyst che lavorano sulla ricerca e lo sviluppo di processi aziendali. Negli ultimi tre anni sono stati investiti 20 milioni di euro, 8 sono stati spesi solo nel 2022. “Prima è entrata nel mercato assicurativo con l'idea che la tecnologia potesse creare di per sé un vantaggio competitivo e siamo rimasti fedeli a questa idea. Quando si vedono software come ChatGpt si pensa sempre alla possibilità di automatizzare il servizio clienti, ma questo è solo un piccolo pezzo del mondo assicurativo. Il cuore del prodotto è il modello di pricing ed è lì che la tecnologia, l'intelligenza artificiale e il machine learning possono essere di aiuto”, sottolinea.
Già oggi i software di intelligenza artificiale “sarebbero potenzialmente capaci di analizzare e passare in rassegna pattern con miliardi di dati che sono a disposizione del sistema, determinando l’effettiva rischiosità dei profili e definendo i prezzi in modo mirato”. Un processo tutto tecnologico che, sottolinea Ottathycal, “alla fine porta davvero a un vantaggio per i clienti: una tariffa più profilata permette a noi di essere più accurati e di premiare gli automobilisti virtuosi. Più una assicurazione riesce a fare un’analisi del rischio adeguata e meglio riesce a essere competitiva con i prezzi”, nota il top manager.
“Il nostro - spiega - è un business molto data driven e lo spazio di crescita dell’automazione è quasi infinito: alla fine potrebbe quasi diventare un sistema che si autoalimenta e si autogestisce. Per questo ChatGpt è uno stimolo: tu pensi di aver fatto bene poi vedi qualcosa di nuovo e capisci di poter fare meglio. Questo ti spinge a impegnarti, perché capisci che il futuro non è così lontano come alcuni pensano”. Ma non è un’azienda totalmente autonoma che Ottathycal vuole gestire: “L’elemento umano resta centrale, non solo nella relazione con i clienti. La tecnologia è lo strumento che ci permette di essere più efficienti: tra il 2021 e il 2022 abbiamo raddoppiato la nostra base clienti ed è cresciuto il numero dei sinistri, ma non abbiamo dovuto raddoppiare il numero dei dipendenti perché siamo riusciti a ottimizzare i processi con l’automazione”.
Nuovo round di finanziamento
L’anno scorso per Prima assicurazioni si è chiuso con una raccolta complessiva a 660 milioni di euro, +32% sull’anno precedente, con il 95% dei ricavi che arriva dal comparto motori. Il 2022 ha visto anche il debutto nel Regno Unito e in Spagna, mercati al via a ottobre dell'anno scorso e che nel 2023 raggiungeranno la piena operatività. “Ora puntiamo a diventare un’azienda radicata su più paesi e concentrata su più prodotti. Da tre anni abbiamo cominciato a espandere la nostra rete offline, con mille agenti sul territorio, e siamo usciti dal perimetro della sola Italia: adesso dobbiamo anche iniziare a crescere negli altri comparti”, come l’assicurazione sulla casa.
Per il 2023 le prospettive sono positive. “In Italia riusciamo a crescere e a essere profittevoli, abbiamo reagito molto rapidamente allo shock inflattivo che ha colpito duro sulle assicurazioni e siamo riusciti ad aggiustare in tempo il nostro pricing. Anche nel Regno Unito e in Spagna le aspettative sono buone: i volumi stanno andando in linea con il piano e la crescita è più solida rispetto ai primi mesi in Italia di otto anni fa, anche grazie a tutta l’esperienza che abbiamo fatto”, sottolinea l'ad.
Per sostenere l’espansione all’estero Prima assicurazioni tiene aperta la porta a un nuovo round di finanziamento: “Sui nuovi mercati non si può pensare di essere subito profittevoli e generare cassa, c'è sempre una parte di investimento che pensiamo di coprire in parte con la profittabilità dell’Italia. Se volessimo spingere ancora ci sarebbe bisogno di una mano dal mercato”. La stretta agli investimenti di venture capital non preoccupa: “Gli investitori sono diventati più selettivi, ma a noi va bene questa maggiore attenzione perché abbiamo avuto sempre molta disciplina e la sostenibilità finanziaria fa parte del nostro dna. Siamo cresciuti tanto tenendo il cervello acceso”. Il “sogno”, chiosa Ottathycal, resta la quotazione: “Poter dire di essere partito da zero e aver portato un’azienda all’Ipo penso che possa essere una bella storia. C’è sicuramente l’idea, anche per i nostri azionisti. Ma oggi il mercato non è molto favorevole”.