Seguendo l'antico adagio del «passo dopo passo», sempre meno comune tra le aziende dell'insurtech, Prima Assicurazioni alza i target e punta dritto a superare il miliardo di raccolta premi nel 2024, viaggiando verso il raddoppio della marginalità. Per la tech company, che opera come agenzia assicurativa specializzata nella vendita di polizze auto, moto, furgoni, casa, famiglia e infortuni, l'anno è partito con un boost delle raccolte: il primo trimestre ha raggiunto i 250 milioni di euro, consentendo alla società guidata dal ceo e co-fondatore George Ottathycal di alzare i target per quest'anno e puntare a raggiungere tra i 3,8 e i 4 milioni di clienti, dagli attuali 3,2 milioni. «L'anno sta andando molto bene; inizialmente il nostro piano prevedeva di arrivare ad almeno un miliardo di premi, dagli 880 milioni raccolti nel 2023, ma l'andamento superiore alle aspettative ci ha spinto ad alzare l'obiettivo portandolo fino a 1,1-1,2 miliardi», spiega Ottathycal a MF-Milano Finanza, che specifica come il tutto «avverrà con una profittabilità che in termini assoluti e percentuali crescerà rispetto al 2023». Nel 2023 l'ebitda in Italia è stato di 43 milioni, mentre a livello di gruppo si è attestato a circa 30: il dato complessivo inferiore rispetto all'Italia è dovuto all'avvio di recente delle attività in Uke Spagna. Sul fronte dei margini, l'obiettivo iniziale era di attestarsi a un livello di poco inferiore al raddoppio del dato, ma i risultati potrebbero superare i target: «Stiamo navigando verso il 2x, ma ciò di cui siamo contenti è che il piano continua a confermare la solidità del nostro business; abbiamo una base attiva di clienti di quasi 3,5 milioni di veicoli assicuratiea fine anno potremmo arrivare intorno ai 3,8 o 4 milioni di clienti, praticamente arrivando a una quota di mercato vicina al 10% in termini veicoli assicurati». Per continuare a crescere, in Italia come all'estero, la strategia resterà sempre quella di spingere su tecnologie come machine learning e moderne tecniche di analisi per offrire il prezzo più competitivo, ma anche di calibrare al meglio ogni passo da compiere. «La storia insegna che nel comparto insurtech appare molto facile fare premi, ma strutturarli bene facendo qualcosa che può durare nel tempo è difficile», chiosa Ottathycal. E aggiunge: «L'obiettivo all'estero, così come è stato per l'Italia, è fare una crescita controllata dandoci degli obiettivi raggiungibili e prudenti allo stesso tempo, nel senso che ci consentano di raggiungerli senza rischiare di avere delle perdite troppo ampie». Una strategia che appare, dunque, molto differente da quella applicata dalle insurtech a livello mondiale e che infatti ha portato nell'ultimo anno alla crisi di numerose realtà. In Italia, accanto al mercato motor (il principale in termini di assicurati) il gruppo ha iniziato a vendere da qualche anno il prodotto "casae famiglia" lanciandolo, oltre che sull'online, anche sulla rete di intermediari (che a livello di gruppo rappresenta un terzo dei volumi). «Abbiamo rivisto la struttura del prodotto, del processo di sottoscrizione, per adattarlo meglio alla distribuzione offline - era un prodotto nato per l'online - e continueremo ad aggiornarlo per migliorarne la vendita», aggiunge Ottathycal. In generale, la strategia di Prima punta, nel giro di quattro anni, a dotarsi di tutti gli altri prodotti retail non motor. Nel frattempo, il gruppo in Italia è al lavoro per cercare nuovi partner. Come spiegato da MF-Milano Finanza il 22 maggio, Swiss Re ha annunciato l'intenzione di abbandonare il business legato alla piattaforma IptiQ, la quale in Italia ha stretto un accordo strategico con Prima. Su questo fronte, spiega il ceo che business e operatività «andranno in assoluta continuità», per cui le polizze sottoscritte da IptiQ attualmente in essere e quelle che verranno emesse nei prossimi mesi rimarranno pienamente attive e in copertura fino a scadenza. Ma il lavoro per cercare partner futuri per integrare l'offerta sta continuando e in futuro potrebbero essere annunciati nuovi accordi. Se questo di base sarà il piano sull'Italia, per quanto riguarda l'estero la «crescita controllata» consisterà nell'andare in continuità sul prodotto motor, perché «se c'è un filone con ancora tanto spazio di manovra per crescere, è necessario insistere su quello; aggiungere altri prodotti vuol dire fare nuovi sviluppi tecnologicie quindi anche l'organizzazione diventa più complicata, ma uno dei motivi del successo di Prima è aver mantenuto il suo modello - anche operativo- il più semplice e snello possibile» sottolinea Ottathycal, specificando che, «ovviamente, qualora emergessero nuove opportunità, a cui è impossibile dire di no, le seguiremo». La strategia, come si deduce, non prevede l'ingresso in nuovi Paesi, nonostante vi possano essere geografie interessanti come Francia o Olanda. Il focus per ora resta sviluppare Uk e Spagna e arrivare così al breakeven nelle due geografie più o meno intorno al 2027. Del resto, come spiega il top manager e co-founder, se si pensa al Regno Unito «nell'offerta motor è un mercato molto grande, per il 70% spostato sull'on-line in cui fare volumi non richiede la necessità di doversi espandere su altre linee per prendere quote di mercato; anche per questo abbiamo messo a piano di arrivare più o meno a 700 milioni di raccolta nel 2028». Proprio la crescita del gruppo è stato uno degli elementi che hanno congelato il processo di vendita di una minoranza. Un dossier che aveva attirato a sé un nutrito numero di soggetti e che secondo il ceo non si riaprirà nei prossimi 12 mesi: «Stiamo discutendo con gli azionisti per comprendere le esigenze dei singoli investitori di fare asset rotation e a quel punto potremmo ripensare al processo; attualmente il business sta andando sopra le attese sia in termini di generazione di cassa sia di profitti per cui al momento non è previsto nessun processo».