Un semestre in forte crescita che ha imposto di rivedere al rialzo i target di fine anno. Sono questi gli aspetti chiave dei sei mesi appena approvati da Prima Assicurazioni che per fine 2024è prontaa superare la soglia fatidica del miliardo di euro di premi, facendo diventare la società un target potenzialmente appetibile per il mondo assicurativo. «Cominciamo ad avere certamente maggior credibilitàe sappiamo di aver suscitato l'interesse sia di investitori strategici che di fondi di investimento. In questo momento, però, non stiamo attivamente guardando né a un processo di vendita né a un aumento di capitale, è un qualcosa su cui magari possiamo iniziare a ragionare in maniera opportunistica il prossimo anno», ha commentato a Il Sole 24 Ore George Ottathycal, ceo di Prima. Nel mentre, però, c'è la soddisfazione e «l'orgoglio» per i risultati appena approvati: una raccolta premi di 591 milioni e un ebitda di 39 milioni, con una crescita rispettivamente del 58%e del 115% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Proprio sulla scia di questi numeri, il gruppo ha deciso di rivedere al rialzo gli obiettivi annuali a partire dalla raccolta attesa in un range compreso tra 1,1e 1,2 miliardi, superando l'obiettivo iniziale di 1 miliardo, ma soprattutto in crescita di oltre il 30% rispetto agli 880 milioni del 2023. Dal punto di vista della marginalità, invece, Prima punta a raddoppiare i 29 milioni di ebitda conseguiti lo scorso anno. «Stiamo facendo meglio di quello che pianificavamo, sia sul fronte della raccolta diretta, sia su quello dei volumi che arrivano dai comparatorio dalla rete di agenti.A ciò si aggiunge il fatto che il tasso di retention viaggia su buoni livelli, siamo attorno al 70%» ha spiegato Ottathycal. In altre parole vecchio e nuovo portafoglio stanno dando più soddisfazioni del previsto, anche sul piano della profittabilità, complici i maggiori volumi ma anche la performance del book "storico". Questo anche grazie al fatto che ora Prima «è più attenta a stimare i rischio», è infatti stato rafforzato «il controllo dei rischi sulla parte assuntiva» con il risultato che la tariffa ora è «competitiva e solida allo stesso tempo». E che in prospettiva non dovrebbe crescere ancora : «È robusta dal punto di vista tecnico e con un ottimo livello di profittabilità». Certo molto dipenderà anche dal contesto inflattivo. Intanto però, grazie a questi numeri ci sarà «più liquidità da investire nei progetti nuovi come lo sviluppo in UK o Spagna, perché avere più linfa vuol dire poter spingere su questi nuovi mercati» ha sottolineato il ceo ricordando che anche qui gli obiettivi per il 2024 sono ambiziosi: per le sedi estere punta a una raccolta premi di oltre 60 milioni, raddoppiando i 30 milioni raccolti nel 2023.